giovedì 2 agosto 2012

e i venethianiiiiiiiiii

quando nasci in provincia di belùn, volente o nolente, cresci con dei valori e degli stereotipi che ti vengono inculcati fin da piccolo....

la birra fà bene...
niente di meglio che una grappa prima di andare a dormire se hai il raffreddore...
[i]..i venethiani no iè boni de ndar sula neve....[/i]
a questo si aggiunge la canzone popolare, di cui un apice massimo di splendore ci viene regalato nei profondi anni '80 (o forse anche '70) dai grandissimi BELUMAT, con questo pezzo magnifico, che vi consiglio di ascoltare..
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=9m3vqMSDWJQ[/youtube]

..ma in fondo a me cova un animo progressista e illuminato.....VIA agli stereotipi!!! VIA i luoghi comuni!!! Apriamo la mente al nuovo e sfatiamo certe leggende metropolitane/lagunari...
L'occasione mi viene data dai grandissimi POD & MARCOGOMI, che mi contattano per portarli a fare un giretto dalle mie parti..
ci mettiamo d'accordo per il 31, nulla di meglio di finire l'anno con una bella uscita tranquilla..
li ricontatto il 30..OCIO, gli dico, qui è ghiacciato tutto, sicuri di voler venire lo stesso? (questo perchè, appunto dentro di me, risuonavano le parole dei belumat, e di mio padre e di mio nonno... veneziani e neve, no bene!!)
SI!!! mi rispondono loro, vogliamo venire lo stesso!!
bene, ritrovo ore 10:30 e si parte..
strade, stradine, stradette, i due si comportano davvero bene!!!
in fondo li ho già visti piu di una volta andare in moto, e sò che se la cavano alla grande..
e poi, ad essere sincero, mi piace tantissimo questa loro voglia di scoprire posti nuovi, chiedere, provare, cadere, rialzarsi e riprovare!!  :-D
se la cavano benissimo anche in un paio di rampette che sapevo essere infide.. in una spingiamo un po le loro moto, ma cmq arriviamo sempre in cima!!!
...e dentro di me si scatena un misto di gioia e dolore...
gioia: ma allora lo vedi che è giusto aprirsi al nuovo, nn credere mai ai pregiudizi!!! I venethiani sulla neve e sul ghiaccio vanno bene come noi da belùn!!
dolore: ma mio padre, mio nonno? che valori mi hanno dato? hanno sbagliato tutto? e i belumat? hanno scritto una canzone falsa e tendenziosa?
da li a breve, avrei avuto le mie risposte...  :mrgreen:

proseguiamo il nostro giretto alzandoci sempre piu di quota, e inizia ad apparire sempre piu costante, la neve...
nn è molta, saranno 3-4 cm, ma su fondo cmq ghiacciato.. c'è da stare un po attenti insomma...
ad un certo punto, dò un colpo d'occhio allo specchietto, e nn vedo nulla...il vuoto...
mi fermo e guardo indietro.. in fondo in fondoal bosco, mi pare di vederli.. forse stanno rialzando una moto...
li raggiungo velocemente.. stanno rialzando la ktm di marcogomi...
l'uomo, a parte qualche piccola botta, nn si è fatto nulla, e questo è l'importante, ma la moto ha qualcosa che nn và...
la sella è uscita dalla sua sede!!! nn capiamo come mai...
guardiamo meglio, e scopriamo che il telaietto reggi serbatoio, nella caduta si è piegato...
e cosi il serbatoio stà piu indietro, e di conseguenza la sella nn resta piu nella sua sede!!!
Marco è un po avvilito e mogio... Davide lo rincuora con ottimismo...
io sorrido, perchè sono felice che mio padre, mio nonno, e i belumat non mi abbiano trasmesso valori del tutto falsi  :mrgreen:
urge bloccare la sella in qualche modo.. come? con dell'ottimo nastro americano!!!
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1187.JPG[/img]
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1188.JPG[/img]
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1193.JPG[/img]
nn ce che dire, 8,90  euro ben spesi!!!!!
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1191.JPG[/img]
decidiamo di tornare sui nostri passi, abbiamo fame, e inoltre, andando avanti rischieremmo di trovare an cora piu neve..
parte marcogomi, io secondo, e mi fermo per fare due foto a POD ...
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1196.JPG[/img]
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1197.JPG[/img]
..usciamo da boschetto, E TROVIAMO MARCOGOMI STESO PER LA SECONDA VOLTA!!  :lol:  :lol:  :lol:  :roll:
lo aiutiamo a rialzarsi....
marco si chiede che cavolo stia succedendo alla lui e alla sua moto....
Pod si chiede se l'amico lo stia per mandare definitivamante a quel paese per averlo portato quassu...
..io inizio a diventare sempre piu tradizionalista, e meno progressista  :mrgreen:
..ripartiamo...
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1200.JPG[/img]
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1201.JPG[/img]
E TREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1204.JPG[/img]
..stessa dinamica, e marco tocca terra per la terza volta...
sono definitivamente convinto....mio padre e mio nonno non mi hanno preso in giro  :mrgreen:  e il cd dei belumat resterà uno dei miei preferiti  :mrgreen:
[img]http://www.endurostradali.it/photogallery/albums/userpics/10073/normal_DSCN1205.JPG[/img]
da li a breve siamo a mangiare qualkcosa al caldo, e la giornata volge poi al termine, senza altri intoppi (o quasi, ma li lascio raccontare a loro... :mrgreen: )

a parte gli scherzi, rinnovo i complimenti a questi due ragazzi..
hanno voluto terminare la giornata ripetendo la prima salita della mattinata, dove avevamo spinto le loro moto, e l'hanno completata senza problemi..
grende spirito enduristico!!
all'anno prossimo!!!
qui ci sono le foto a grandezza naturale..
http://www.endurostradali.it/photogallery/thumbnails.php?album=272&page=1
 :wink:

venerdì 4 novembre 2011

11111

primo novembre..
poco tempo a disposizione, temperatura bassa, ma dei colori invitanti dalla finestra...
un giretto intorno a casa, ma ne vale sempre la pena...  :wink:
il santuario di San Vittore domina la piana Feltrina..
[url=http://imageshack.us/photo/my-images/851/dscn0779b.jpg/][img]http://img851.imageshack.us/img851/5153/dscn0779b.jpg[/img][/url]
Uploaded with [url=http://imageshack.us]ImageShack.us[/url]
la valle di Lamen, con le pendici delle vette feltrine
[url=http://imageshack.us/photo/my-images/842/dscn0785u.jpg/][img]http://img842.imageshack.us/img842/8598/dscn0785u.jpg[/img][/url]
Uploaded with [url=http://imageshack.us]ImageShack.us[/url]
i campi pronti per l'inverno
[url=http://imageshack.us/photo/my-images/812/dscn0787u.jpg/][img]http://img812.imageshack.us/img812/2626/dscn0787u.jpg[/img][/url]
Uploaded with [url=http://imageshack.us]ImageShack.us[/url]

il paesino di Norcen, con il sole che ormai se ne và...
[url=http://imageshack.us/photo/my-images/546/dscn0786l.jpg/][img]http://img546.imageshack.us/img546/8241/dscn0786l.jpg[/img][/url]
Uploaded with [url=http://imageshack.us]ImageShack.us[/url]

martedì 3 maggio 2011

BOLIVIA 2009

..non c'è niente da fare..
..da 10 gg, da quando sono tornato, provo a sedermi e scrivere un report decente, ma non ci riesco..
non so da che parte cominciare, penso che dovrei tagliare un sacco di cose, penso che non dovrei tralasciare nemmeno un emozione di quelle provate, penso che dovrei pubblicare tutte le foto, poi decido che ne basterebbero una ventina..
e cosi comincio, poi cancello tutto, poi bestemmio, mi alzo e me ne vado..
cosi da 10 gg..
e allora ho deciso di fregarmene della forma, non credo ne verrà fuori un report da salvare tra i migliori, ma spero di riuscire a passare qualche emozione a chi lo legge, che è quanto di piu importante si possa ottenere!!
..perchè un viaggio così un pò ti cambia, dentro..
..non è che adesso credo di piu o di meno in Dio, o che ho deciso di donare tutto e vivere in povertà, o cose del genere..
..e che ti viene come una sensazione di aver vissuto, per 20 gg, ogni attimo al massimo, cogliendo tutto quanto di meglio la vita ti poteva regalare in quei 20 gg..
quando fra 20 anni ripenserò a quei 20 gg, ricorderò giorno per giorno cosa ho fatto, visto, e probabilmente anche mangiato.. e dei restanti gg di quei 20 anni, invece, ricorderò un gg qua e la, un Natale, un compleanno, un goduros.. ma non altri "concentrati di vita" come questo viaggio..
sarà che ho passato 10 di questi 20 gg in pieno deserto, anche se un deserto diverso da quelli soliti a cui pensiamo, ma pur sempre deserto..
e chi c'è stato, nel deserto, lo sà già cosa vuol dire..
..ti svuoti, e ti riempi, nello stesso attimo..
..e quando non ce l'hai davanti, il deserto, ripensi a quella sensazione, e ti manca tanto, ti fà cancellare il report che stai scrivendo perchè sai che non riuscirai a trasmetterla a chi ti legge, e bestemmi e spegni il computer...
ma come ho detto, stavolta me ne frego e vado avanti..

Bolivia 2009

..dà un idea buttata li per caso, una mezza battuta, condita da 8 mesi di preparativi, fisici, e tecnici vine fuori questa avventura
saremo in 5: Io e mio papà, amanti della montagna, un paio di 4000 alle spalle, e poca montagna negli ultimi anni..
Claudio, 40 anni, che ha organizzato il viaggio, il mio barbiere di fiducia, alpinista amatoriale, ma con alle spalle qualcosa come il Cervino, l'Eiger, e diversi 6000 in giro per il mondo. Idem per Mauro, 56 anni, medico di Pedavena, medico del soccorso alpino, che conoscerò il gg della partenza. Conoscerò alla partenza anche Karin, la ragazza di Claudio, che conclude il gruppo.
30 e passa ore tra volo e scali, da Venezia, via Madrid e Miami, e finalmente atteriamo a La Paz, o meglio, Nuestra Signora dela Paz...

questa è la tipica cartolina della città, con l'Illimani che impera sullo sfondo, dall'alto dei suoi 6402 metri, la terza vetta Boliviana per altitudine


L'arrivo dà la sensazione della sberla in faccia...
Si scende dall'aereo a 4200 metri d'altitudine, e si fà subito fatica a camminare, portare i bagagli ecc..
poi saliamo in un pulminetto, e ci fiondiamo a tutta manetta nel traffico cittadino..
ammetto che la prima impressione su questa città è stata pessima..
alla fine ne ero inamorato...
ma all'inizio, traffico congestionato, smog, clacson, urla, non vedevo che questo..
La Paz non è la capitale della Bolivia sulle cartine, ma lo è di fatto..
Ha quasi 2 milioni di abitanti, 1/4 di tutta la popolazione Boliviana, ed è divisa tra la parte alta, El Alto, e la parte bassa, inghiottita in un avvallamento dell'altopiano, con un dislivello di circa 1000 metri tra i punto piu alto e il piu basso...
pazzzesco...
Arriviamo in albergo, e ci danno subito da bere..


un bel mate de coca, che dicono faccia bene per lqa quota..
credo di averne bevuto, in 20 gg, circa 15 litri, come minimo...
Briefing con la guida, domani saliremo il Chacaltaya, 5400 metri, poco fuori la città, come acclimatamento..
e poi giretto per la città..
Mille cose strane in giro per la città, mi colpisce la povertà, ma una povertà dignitosa, e sorridente,  di piccoli lavoretti e commerci incredibili, come vendere i chewingum uno per uno, o le sigarette, una alla volta..
lustrascarpe, spremitori di agrumi, per la vià della città si vende di tutto..
e poi c'è la zonna dei tessuti, e quella dei cappelli, e quella delle giacche e ........   e quella della magia...
talismani, amuleti, erbe magiche e...

..e FETI di lama essicati....
..la Bolivia è un continuo mescolarsi e dividersi di Cristianesimo, Aymara, Quechua, Tiwanaku (le principali) e un altra 60ina di etnie minori, con usanze, balli, canti, lingue ecc ecc..
I feti di lama vengono deposti sulle tombe degli Avi, e incendiati, come offerta benaugurante per l'aldilà..
Andiamo a dormire molto stanchi, domani affronteremo la ns. prima montagna...
si dorme male, la quota da fastidio, e, non ricordo per quale spiegazione medica, si piscia in maniera incredibile..
il corpo ha bisogno di espellere le tossine in piu prodotte per la carenza di ossigeno, e si ha la sensazione di dover per forza bere per recuperare quanto espulso, e non viceversa come capita di solito..
sveglia, colazione, con mate, furgone e si parte..

la strada che porta al Chacaltaya





Il Huayna Potosi, visto dal Chacaltaya

La prima montagna è conquistata, c'è entusiasmo nel gruppo, siamo arrivati a 5400 metri senza patire troppo la quota, complice senz'altro la brevità del sentiero..
siamo ottimisti..
Il gg dopo lasceremo l'albergo, caricheremo tutto su un furgone e partiremo per il parco di Sajama, circa 400 Km a sud..
Li, nel paesino di Sajama, faremo base per 10 gg, e da programma, affronteremo nell'ordine:
Acotango, 6033 metri
Nevado Sajama, 6540 metri
Parinacota, 6300 metri
C'è voglia, c'è Paura, ci sono pensieri, belli e meno belli... e partiamo...
Si aggiunge al gruppo Pancho, che sarà il nostro cuoco per questi 10 gg, oltre che portatore, e seconda guida per le montagne...
Le prime guide ci raggiungeranno invece direttamente a Sajama...

un immagine dal furgone, con il Nevado Sajama sullo sfondo..





...e arriviamo finalmente al paesino di Sajama, nel parco nazionale di Sajama, ai piedi del monte Sajama... :shock:  :lol:
il salto è notevole..
Da un confortevole hotel in stile coloniale in pieno centro di una città da 2 milioni di abitanti, passiamo, dopo 400 km di strada in mezzo al deserto, ad un borghetto di 200 persone, che nel periodo invernale, quando non ci sono montanari in giro, si svuota quasi completamente.
Siamo a 4200 metri.
Ci sistemiamo in una specie di bungalows, una casetta da una stanza, con 5 letti, e un piccolo bagnetto, senza acqua calda..



lo so cosa state pensando..."..che carinooo, che ambiente caldooo, che romanticoooo...."
CARINO, ROMANTICO E SOPRATTUTTO CALDO UN PAIO DI P@LLE SIGNORI
la notte la temperatura esterna scendeva tra i -10 e i -15, all'interno non c'era riscaldamento, e intorno alla porta e finestre c'erano spifferi da 2 cm..dormivo, e non sono affatto un freddoloso, con calzini, calzamaglia, maglia tecnica a maniche lunghe, pile, berretto in testa, e 3 coperte..
al mattino questo trovavamo sul vetro INTERNO della porta...
[url=http://img114.imageshack.us/i/immagine034l.jpg/][img]http://img114.imageshack.us/img114/8453/immagine034l.jpg[/img][/url]
GHIACCIO!!
Però si, ammetto che il paesaggio era pazzesco..
da un lato la sagoma ormai familiare del Parinacota
[url=http://img39.imageshack.us/i/immagine079i.jpg/][img]http://img39.imageshack.us/img39/6414/immagine079i.jpg[/img][/url]
dall'altro lato il Sajama
[url=http://img33.imageshack.us/i/immagine080.jpg/][img]http://img33.imageshack.us/img33/5170/immagine080.jpg[/img][/url]
Questa sarebbe stata la nostra base per i prossimi 10 gg!!
Per la colazione, pranzo, cena, ci sistemavamo in una specie di ristorante, di proprietà della stessa titolare dei bungalows, che ci permetteva di accomodarci li, e mangiare quanto ci preparava Pancho.
Ma torniamo all'aspetto alpinistico..
Già il gg successivo al nostro arrivo, era prevista la prima ascensione.
Verso le 12:00 avremmo dovuto raggiungere il campo base dell'Acotango, a circa 5200 metri, dormire in tenda, e ripartire verso le 2 del mattino, per percorrere i circa 800 metri di dislivello in 7-8 ore e rqaggiungere la cima all'alba.
Claudio, sostenuto da Mauro, propone di evitare il pernottamento in tenda..LA stessa gestrice dei bungalows ci dice che praticamente tutti, partono direttamente all'una di notte dal paesino, raggiungono in auto il campo base, e salgono direttamente alla cima..
Beh, ovviamente io e mio papà accogliamo con entusiasmo questa proposta, e lo stesso fanno la guida e il cuoco!!
E' deciso! Non faremoil campo in tenda!!
Decidiamo cmq di occupare a fin di bene la giornata!
Sempre in ottica di acclimatamento, percorreremouna valle della zona, una delle tante che si diramano dal paesino di Sajama verso tutte le direzioni., puntando a raggiungere la quota alla quale avremmo dormito in tenda, 5200 metri.
La notte è lunga..
Alle 20:30 siamo a letto, ma è freddo, durante il gg beviamo tantissimo, e di notte ci alziamo minimo 2-3 volte per andare in bagno..
ovviamente ogni volta che uno si alza, e accende una lampada, gli altri si svegliano..
poi c'è chi russa, poi fai un brutto sogno, poi ti svegli di soprassalto perchè sei andato in apnea mentre dormivi..
Non è un bel dormire insomma, le prime notti...
Partiamo con un bel jippone, lo guida Tuco, la guida locale, un disastro del volante, e poi ci siamo noi 5 e Pancho..
imbocchiamo la valle...
[url=http://img78.imageshack.us/i/immagine090.jpg/][img]http://img78.imageshack.us/img78/2047/immagine090.jpg[/img][/url]
e dopo circa un ora ci fermiamo a visitare una zona ricca di fumarole, e sorgenti di acqua bollente..
Nella foto, Tuco
[url=http://img78.imageshack.us/i/immagine094.jpg/][img]http://img78.imageshack.us/img78/2383/immagine094.jpg[/img][/url]
Tutta la vallata è zona vulcanica.. le stesse tre montagne che saliremo sono vulcani, ed in particolare il Parinacota, ne conserva perfettamente la forma..
E' un paesaggio incredibile.. a distanza di pochi metri abbiamo rivoli d'acqua congelata, e sorgenti di acqua bollente!
passiamo un ora circa a perlustrare la zona.. sembra strano come in un posto del genere, siamo gli unici visitatori..è tutto li per noi...
Se fossimo in Italia, in un posto del genere ci sarebbe un casin0 pazzesco, di sicuro..
Lasciamo la macchina, a circa 4600 metri, ed iniziamo a salire..
Mio papà, com'è nel suo modo di fare, parte di buona lena, io lo seguo a distanza..
Poi Mauro, e piu indietro Claudio e Karin..
Piu saliamo, più il panorama si fa spettacolare..
[url=http://img212.imageshack.us/i/immagine106h.jpg/][img]http://img212.imageshack.us/img212/6834/immagine106h.jpg[/img][/url]
li, in fondo alla valle c'è il paesino di Sajama...
e sulla verticale della vetta del monte Sajama, lungo il sentiero, forse riuscite a vedere un puntino rosso, Mauro...
ne approfitto per una delle mie passioni...
[url=http://img403.imageshack.us/i/immagine109.jpg/][img]http://img403.imageshack.us/img403/1759/immagine109.jpg[/img][/url]
Continuiamo a salire..
a circa metà percorso procediamo in due gruppi..
Io, mio papà e Mauro, e piu indietro, gli altri 2..
e raggiungiamo cosi il punto che c'eravamo prefissati...una forcella..
c'era un palo piantato, da lontano non capivamo bene cosa fosse, ma una volta arrivati, l'abbiamo capito e come, e ci si è riempito il cuore..
[url=http://img122.imageshack.us/i/immagine115.jpg/][img]http://img122.imageshack.us/img122/6537/immagine115.jpg[/img][/url]
Il confine con il Cile!! sul retro del cartello c'era ovviamente la scritta Bolivia..
Non ce l'aspettavamo..
Sei già straniato di essere in BOlivia, e all'improvviso ti accorgi che stai camminando, e guardando il Cile!! E' stato bello, semplicemente!
E poi le gambe sono andate su da Dio, zero fatica, zero fiatone..
Ammetto che mi sentivo gasato!!
Ci incamminiamo lungo la discesa, io e mio papà decidiamo di abbandonare il sentiero e scendere lungo il fondo della valle, dove dall'alto avevamo visto un branco di cavalli..
[url=http://img16.imageshack.us/i/immagine114k.jpg/][img]http://img16.imageshack.us/img16/135/immagine114k.jpg[/img][/url]
Per pranzo siamo di ritorno..
Il pomeriggio scorre veloce, prepariamo l'attrezzatura per quella notte, e ognuno a modo suo inizia a cercare quel minimo di concentrazione che serve per affrontare una montagna, anche se tecnicamente semplice.
Anche Karin decide di voler provare a salire, nonostante il poco allenamento, ma ritiene che delle tre montagne, l'Acotango sia l'unica che possa tentare..
Con noi salirà Tuco, e il solito Pancho..
Alle 18:30 siamo a letto, dormiamo, male, qualche ora, e a mezzanotte si parte in auto..
Sono quasi le due quando raggiungiamo il campo base, 5200 metri, da li, si prosegue a piedi..
E' buio pesto, indossiamo le lampade frontali, e ci vestiamo, tanto..
calzini, scarponi tecnici da alta quota, calzamaglia, pantaloni, copripantaloni antivento, maglia tecnica, pail, altro pail, piumino, guanti, berretto..ci sono quasi 20° sottozero...
Tuco parte su per il sentiero, con passo veloce..
Il sentiero è una porcheria..
sale ripido, tra sabbia finissima e sassi..
ad ogni passo, si ha l'impressione di farne mezzo indietro..
Fisiologicamente si formano due gruppi..
Tuco guida nell'ordine mio papà, Mauro e me..
Piu dietro, sempre piu lontane, vediamo le lucine di Pancho, CLaudio e Karin..

Cerco di pensare il meno possibile..ho la strana sensazione che pensare mi rubi energie, e nonostante questo, nella mente c'è un turbinio velocissimo di mille pensieri..fastidioso... cerco il ritmo giusto, la giusta alternanza tra i passi e i respiri..
cerco la cadenza giusta, per non avere mai il fiatone...
Le gambe vanno, il fiato gira..
Purtroppo ho dimanticato a casa l'orologio con altimetro...
dentro di me, provo a calcolare il tempo che passa, e stimare i metri saliti..
subito dopo, cerco di spegnere tutti i pensieri, e lasciare solo che le gambe mi portino in alto, passo dopo passo...
e poi mi ritrovo col fiatone...
rallento, e sembra passare..

poi torno a faticare col respiro, mi fermo..
respiro a fondo, cerco di rilassarmi.. ok, tutto apposto, paura per niente, riparto...
apposto un cavolo, 20 metri e sono di nuovo fermo..
e poi guarda le luci degli altri.. mi avranno già dato 100 metri per due minuti che ho rallentato..
riparto, e dopo pochi passi, sono già a ridosso di Mauro e mio papa che si erano fermati ad aspettarmi..
ma come?? mi parevano un centinaio di metri, ed erano forse 20..
e poi mi trovo davanti un sasso..
un enorme, invalicabile macigno di circa 40 cm..
e io non riuscivo a capire da che parte salirlo..
mi sono fermato a prendere fiato, a guardarlo da tutti gli angoli..
c'ho messo sopra il piede destro, e con le racchette mi sono spinto verso l'alto..
ho appena scavalcato un sasso di 40 cm e ho fatto una fatica immane...
inizio a preoccuparmi...
informo gli altri della mia situazione.
Mauro subito mi chiede come và la testa, per capire se posso avere un principio di edema celebrale..
La testa và benone, nessun dolore..
Riprovo a partire ancora piu piano, ma non c'è nulla da fare, sono semplicemte cotto, finito..
Chiedo a Mauro, ora e quota..
Dentro di me pensavo fossero le 5 - 5:30 e che fossimo a 5700, ma anche  5800..
SONO LE 4:30, SIAMO A 5550..
ok, dentro di me è come un pugno, in quesgli stati mi rendo subito conto che non riuscirò a salire altri 500 metri...
Di fianco a noi c'è una specie di anfratto nella montagna...
se sto fermo mi sento bene, propongo agli altri di lasciarmi li, sono ben coperto, posso aspettare che arrivino Claudio e gli altri 2, magari riesco a recuperare e riprendere, oppure tornerò giù con Pancho..
Per fortuna la lucidità di Mauro ci fà abbandonare subito questa idea..
ci sono 20 gradi sotto zero, e un vento continuo..
se stessi fermo, mi congelerei di sicuro mani o piedi...
Dico che scendo da solo, piano piano, andando incontro agli altri..
Non me lo permettono..
In effetti è ancora buio pesto, il sentiero è difficile da trovare, ed in certi tratti passa vicino a crepacci...
stiamo tutti insieme che pensiamo al da farsi, e intanto ci rendiamo conto che le lucine che salgano dal basso, forse sono solo due, e cavolo, salgono veramente veloci!!
Beh ormai ci hanno quasi raggiunto, però, non sono due.. è una sola...
E' Claudio! da solo!
Karin ha deciso di fermarsi poco dopo la partenza, sentiero troppo ripido per lei, e Pancho ovviamente l'ha accompagnata.
REstiamo noi 4, con Tuco.
Informiamo subito Claudio delle mie condizioni, e lui un po se la prende, perchè ritiene sia dovuto all'eccessiva velocità con la quale siamo saliti, sia stanotte, che il gg prima. Sono quasi due ore che sale da solo per raggiungerci, e a quel punto non vuole rinunciare alla cima..
Riproviamo a salire, ancora piu piano, ma a quel punto, ormai siamo quasi a 5600, fà comparsa anche la nausea..
STO' LETTERALMENTE DI MERDA..
Basta, non me ne frega niente, io non faccio un altro solo passo in su...
piuttosto mi stendo li e mi lascio congelare, sarà senz'altro una sofferenza minore...
Il problema è che non salire l'Acotango, vuol dire cancellare già anche il SAjama.
Impossibile affrontare un 6500, se la massima quota che abbiamo raggiunto sono quei 5600..
Nessuno lo dice, ma dentro lo sappiamo tutti..
In quegli attimi silenziosi e freddissimi, prevale la ragione, imposta da Mauro...
"In montagna si và insieme, nel bene, e nel male.. torniamo giù tutti"...
La discesa è cmq dura, lunga, faticosa per me...
Ho provato tutto, enervit, cioccolato, frutta secca..
nulla mi dava sensazioni di ricarica..
Inizia ad albeggiare quando raggiungiamo l'auto..
anche il viaggio di ritorno verso Sajama è un agonia, ad ogni dosso credo di dover vomitare, ma infine, quando raggiungiamo il nostro bungalows, circa alle 8 del mattino, piu basso di 1400 metri da quello schifoso punto che per me è stato l'inferno, inizio a star meglio...
Piombiamo tutti in un sonno profondo..
Ci svegliamo verso mezzogiorno, io ora sto bene.
Ma l'atmosfera è tagliente..
Io mi sento in colpa.. a causa mia nessuno ha raggiunto l'Acotango, e nessuno raggiungerà il Sajama..
Però penso anche che se Karin fosse stata piu onesta con se stessa, e non avesse tentato, sarei sceso io con Pancho, e gli altri, forse, sarebbero riusciti..
E ora cosa faremo? Tuco se n'è tornato a La Paz, per il gg dopo, in cui è previsto riposo, aspettiamo Marcos, la guida professionista, e speriamo possa consigliarci al meglio...
Claudio vorrebbe fare un altra cima, piu bassa..intorno ai 5800, vorrebbe chiedere a Marcos di trovarla
Mauro vorrebbe salire almeno al campo alto del Sajama
Mio papà lo stesso
Io mi sento in colpa
Karin pare dire a Claudio che per colpa nostra lui si  perderà almeno due cime.......
Siamo quasi al "tutti contro tutti"..
Domani arriva Marcos...

..ci svegliamo, dopo un altra notte fredda, e movimentata..
è inutile negarlo, nonostante siano passate ormai piu di 24 ore, la tensione nel gruppo è palpabile..
MArcos arriverà in serata, probabilmente verso le 18.
Per passare la giornata decidiamo per un altro tour rilassante nella valle del Sajama..
ci hanno detto che ci sono delle belle lagune da visitare, e dei laghetti termali in cui è anche possibile fare il bagno...
un abitante locale si offre di portarci, dietro il pagamento di pochi Bolivianos...
Dopo circa un ora d'auto, arriviamo nei pressi delle lagunas.. :-D
[url=http://img150.imageshack.us/i/immagine064vrb.jpg/][img]http://img150.imageshack.us/img150/1448/immagine064vrb.jpg[/img][/url]
lo spettacolo è magnifico, nel raggio di km e km non c'è la traccia di esseri umani..
facciamo anche il primo incontro con le VIgogne, animali selvatici miti ed eleganti, che poi diventreaano una simpatica costante nei panorami..
[url=http://img515.imageshack.us/i/immagine122.jpg/][img]http://img515.imageshack.us/img515/2336/immagine122.jpg[/img][/url]
Sono vicine ai laghetti per abbeverarsi.. :-D
tutt'intorno folaghe e anatre di vario tipo..
e uno stormo di fenicotteri rosa che spiacca il volo al nostro avvicinarci..
[url=http://img29.imageshack.us/i/immagine129.jpg/][img]http://img29.imageshack.us/img29/9528/immagine129.jpg[/img][/url]
facciamo un sacco di foto a tutto, ma poi sale lavoglia di un bagno rilassante nei laghetti termali di cui tanto ci hanno parlato..
si tratta, praticamente della stessa acqua che avevamo visto piu a monte qualche gg prima, ma mentre lassù era letteralmente bollente, qui, scendendo, si raffredda quel tanto che basta da diventare "balneabile"..
il percorso per arrivarci, passa attraverso una zona paludosa semplicemente magica..
[url=http://img13.imageshack.us/i/immagine142n.jpg/][img]http://img13.imageshack.us/img13/9206/immagine142n.jpg[/img][/url]
e finalmente, ecco uno dei laghetti...
[url=http://img265.imageshack.us/i/immagine153.jpg/][img]http://img265.imageshack.us/img265/9938/immagine153.jpg[/img][/url]
la natura si mostra a noi con uno dei suoi ennesimi miracoli..
Siamo a circa 4300 metri, facciamo il bagno in un laghetto caldo, circondato da torrentelli ghiacciati, con di fronte a noi un monolite che arriva fino a 6500 metri.. Ci sembre impossibile che quest'angolo di mondo non sia piu famoso..
[url=http://img505.imageshack.us/i/immagine155.jpg/][img]http://img505.imageshack.us/img505/9798/immagine155.jpg[/img][/url]
Restiamo a mollo una mezz'oretta, ci laviamo anche con un pezzo di sapone naturale.. ci sentiamo parte della natura che ci circonda, e in parte, ritroviamo quella pace interiore, fondamentale per continuare in armonia il viaggio che abbiamo cominciato..
Nel ritono verso la macchina, ci soffermiamo un po di piu a fotografare i Lama e gli Alpaca che pascolano pacifici..
E inutile che cerchiate di convincermi del contrario.. sono bestie tremendamente vanitose..
alpaca:
[url=http://img199.imageshack.us/i/immagine161.jpg/][img]http://img199.imageshack.us/img199/363/immagine161.jpg[/img][/url]
lama:
[url=http://img199.imageshack.us/i/immagine145p.jpg/][img]http://img199.imageshack.us/img199/3171/immagine145p.jpg[/img][/url]
Torniamo al villaggio nel primo pomeriggio, e in breve arriva la sera... e con la sera arriva MArcos, finalmente..
ci sediamo tutti intorno ad un tavolo..
Col nostro maccheronico spagnolo, misto inglese, misto dialetto, misto bestema, che ci sta sempre bene, spieghiamo tutto l'accaduto, per filo e per segno, non tralasciando il minimo particolare, a Marcos, che ascolta attento..

Fà un respiro a fondo, e ci illustra i suoi pensieri...
Il Sajama è impossibile da affrontare...
Troppo alto e impegnativo per il nostro scarso acclimatamento..Ci conviene puntare tutto sul'ultima montagna in programma, il Parinacota.
Per sfruttare al meglio il tempo che ci rimane ci propone di salire comunque al campo base del SAjama, passare la notte in tenda a 4800 metri, salire il giorno seguente al "Campo 23", un campo a circa 5400 metri, restardi circa un ora, e ridiscendere al campo base, dormirci una seconda notte, e rientrare infine al villaggio di SAjama.... eil giorno seguente partire per il Parinacota...
Ognuno riflette dentro di se..
Io penso che non so se questo programma mi possa essere d'aiuto...non supererò, ne raggiungerò la quota dove sono stato male qualche giorno fà...
Claudio preferirebbe raggiungere una qualche cima minore, in quanto camminare senza un vero e proprio scopo, non lo stimola..
Mio papà e Mauro dicono di volersi fidare dell'esperienza di MArcos, che ha 18 anni di vette boliviane alle spalle...
Questo infastidisce ancora di piu Claudio, che si sente tradito della fiducia nei suoi confronti..
Karin non ne vuole sapere di fare due notti in tenda...
Risultato finale... I primi due giorni saranno uguali per tutti, ma alla fine del secondo giorno, Claudio e Karin decidono di voler tornare al villaggio di Sajama, e detto questo, se ne vanno a dormire..
In tutto questo discutere, Marcos se n'è stato in disparte, come un fantasma.. ci chiede di spiegargli a grandi linee cosa ci siamo detti....
Annuisce con la testa, e con la sua solita, contagiosa calma, ci rassicura che quel programma è quanto di meglio possiamo fare a quel punto.
Il giorno dopo, a metà mattina, partiamo verso il campo base del Sajama...
Il dislivello da percorrere non è molto, circa 5-600 metri, ma la distanza è parecchia, quasi 18 km.
il gruppo cammina sgranato, si parla poco, anzi niente..
Io penso solo ai miei passi e al mio respiro, cerco di stare in fondo alla fila, non voglio che nessuno possa poi dirmi che ho camminato troppo velocemente..
In circa 5-6 ore di cammino, arriviamo finalmente al campo base..
[url=http://img32.imageshack.us/i/immagine166t.jpg/][img]http://img32.imageshack.us/img32/7452/immagine166t.jpg[/img][/url]
I muli ci hanno aiutato a portare le tende e il necessario perr due notti fuori..
Le tende sono da 2/3 persone.. ovviamente in una ci accomoderemo io mio papà e Mauro..
Tra noi tre il rapporto è ottimo, noi non conoscevamo Mauro, e viceversa, ma siamo sulla stessa linea d'onda..
Arrivare qui è stato piuttosto semplice..
Non abbiamo faticato troppo, fiato e gambe hanno fatto ottimamente il loro dovere..
Ceniamo in un altra tenda montata appositamente, e alle 20, siamo in tenda..
fino alle 2 di notte riusciamo a dormire abbastanza decentemente, poi il richiamo dei bisogni fiologici ci fà svegliare quasi contemporaneamente..Usciamo tutti e tre dalla tenda, a fare, scusate il francesismo, la pisciata piu gelida della mia vita..
Ci sono circa -20° all'esterno.. Non è che in tenda faccia molto piu caldo.. la borraccia metallica che tengo vicino al mio cuscino, la mattina la trovo completamente ghiacciata, e pure sulle pareti della tenda, la condensa del nostro respiro, ha creato tutta una pellicola cristallina di ghiaccio...
Girandoci, rigirandoci, e dormendo a botte da 10-15 minuti per volta, in qualche modo tiriamo mattina, e dopo una fugace colazione, partiamo, destinazione Campo 23, a 5400 metri..
Di nuovo cerco di andare pianissimo..
Guida il gruppo Marcos, seguiamo io, mio papà e Mauro, veramente piano, e restano subito piu ndietro Karin e Claudio..
Dentro di me stà all'erta, cerco di percepire tutti quei sintomi che potrebbero farmi di nuovo stare male...
ma invece stò bene, e verso le 13, siamo al campo 23!! :-D  :-D
[url=http://img176.imageshack.us/i/immagine168n.jpg/][img]http://img176.imageshack.us/img176/2946/immagine168n.jpg[/img][/url]
Da quassù la vista è splendida, su tutta la vallata, dalle Lagunas, alla zona dei laghetti termali, al Parinacota.... si vede tutto..
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Dr4P5Rg7NME[/youtube]
Per l'occasione tiro fuori dallo zaino anche un altra cosa.. l'avevo presa da casa con la speranza di portarla molto piu in alto, 1100 metri piu in su, ma spero che comunque, consideriate ENDUROSTRADALI  a 5400 metri, un buon risultato...
[url=http://img197.imageshack.us/i/immagine172.jpg/][img]http://img197.imageshack.us/img197/1859/immagine172.jpg[/img][/url]
Ci torna il buonumore, siamo arrivati sin qui quasi senza sforzo, rispetto alle angosce passate sul Acotango.
Chiediamo a Marcos se non sia il caso di salire ancora, per provare le mie reazioni sui 5500 -5600, ma lui insiste, che afare l'acclimatamento non è tanto la quota massima raggiunta, ma piu l'attività aerobica, lo scedere, e il salire, il restare un po a quelle quote fermi, a far appunto acclimatare l'organismo..
Nel frattempo arrivano anche KArin e Cluadio.Karin è molto affaticata..
E'  qui che decide di fermarsi pure lei, e Claudio di conseguenza, la seconda notte al campo base.
Dice di essere troppo stanca per tornare sino al villaggio di sAjama..
Dopo circa un ora di pausa, torniamo al campo base, un po avviliti per la seconda notte in tenda che ci spetta.. :(
cartolina dalla tenda - Campo base Nevado Sajama.. :wink:
[url=http://img176.imageshack.us/i/immagine174.jpg/][img]http://img176.imageshack.us/img176/1703/immagine174.jpg[/img][/url]
la notte passa, in qualche modo, come quella precedente..
La mattina seguente mi soffermo un attimo a documentare la splendida sorgente vicino al campo..
da una specie di pozzanghera, sprizza un gorgoglio di acqua dal sottosuolo, facendo divertire la ghiaia del fondo...
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=RYlj0RL90t0[/youtube]
Ci incamminiamo, e nel primo pomeriggio siamo di nuovo a Sajama, e il nostro freddobungalows, ci pare una reggia confrontato alla tenda..
Il gg dopo partiremo per il Parinacota, faremo una notte al campo base, in tenda, e poi tenteremo il nostro ultimo 6000..
La nostra ultima carta da giocare..
Karin, ha deciso che resterà direttamente a Sajama..

Quell’ultima sera, al villaggio, scopro un'altra piccola perla della Bolivia..

IL TINKU

Da Wikipedia: La parola tinku vuol dire incontro, cioè lotta tra le comunità antagoniste diventando così protagoniste di questo rituale millenario, il quale risale al periodo pre-Incaico, inseguito al collasso dell’impero di tiwanaku. La danza del tinku è la rappresentazione del rito del tinku, duelli tipici di questa regione i quali venivano effettuati soprattutto in venerazione alla Dea Pachamama o Madre Terra, che in cambio di doni di prodigalità e abbondanza nel raccolto, richiedeva grandi sacrifici di sangue. Inoltre molti lottavano per simboleggiare il maschilismo, altri in difesa dei propri terreni o per la propria donna.
Quello che scopro quella sera è il ritmo Tinku, la musica cioè che accompagna questi rituali..In origine, mi spiega Marcos, in epoca precolombiana, i duelli si svolgevano legando delle grosse pietre alle mani dei due contendenti, che poi se le davano di santa ragione fino alla morte di uno di essi. Il sangue sparso, avrebbe reso fertile la terra per la stagione successiva. Con l’arrivo dei religiosissimi Spagnoli, il rituale divento via via meno cruento, fino alla danza attuale, che ricalca cmq i movimenti della lotta..
Il ritmo odierno, secondo me è un misto di musica Sudamericana, Ska, Reggae, ricorda gli Intillimani, ma anche Manu Chao.. insomma, secondo me è una figata..
Queste sono 2 tra le canzoni che a me sono piaciute di più.. lasciatele andare, mentre continuate a leggere il report…
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=uzs4K_igYsk[/youtube]
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_tGPX78r1Rw&feature=PlayList&p=44896E2242C2C3AF&playnext=1&playnext_from=PL&index=34[/youtube]
..viene un nuovo giorno, e con due jipponi partiamo alla volta del campo base del Parinacota.. Abbiamo chiesto a Marcos di trovarci un'altra guida, e lui ha fatto arrivare il suo amico Felipe. Cosi, per l’ultima montagna saremo Io e mio papà, Mauro, Claudio, Marcos, Felipe, e Pancho il cuoco/aiuto guida.. Cosi facendo, avremo due jolly da giocarci durante la salita, in caso di malore, e aumentano le possibilità per gli altri, di raggiungere la cima.
A guidare la nostra Jeep è Raphael, dall’età indefinibile, penso sulla 50ina, che mi chiede di fargli questa bella foto, dove le auto non possono piu continuare..
[url=http://img60.imageshack.us/i/immagine181.jpg/][img]http://img60.imageshack.us/img60/6744/immagine181.jpg[/img][/url]
Siamo intorno ai 4900 metri , il campo base è a 5200… 300 metri di dislivello, pochi, ma lunghissimi, circa una decina di km, su sabbia vulcanica finissima, per raggiungere la base del Parinacota..
[url=http://img382.imageshack.us/i/immagine182.jpg/][img]http://img382.imageshack.us/img382/633/immagine182.jpg[/img][/url]
 I portatori, pur partendo dopo di noi, ci superano agilmente, e in attimo spariscono ai nostri occhi, molto piu avanti.. Dopo circa 4 ore raggiungiamo il campo, dove troviamo le tende già montate, il pranzo, e un forte vento ad aspettarci..
Siamo proprio tra il Parinacota e il Pomerate, le due montagne gemelle…
[url=http://img93.imageshack.us/i/tralemontagne.png/][img]http://img93.imageshack.us/img93/2595/tralemontagne.png[/img][/url]
vista dal campo verso il parinacota
[url=http://img54.imageshack.us/i/immagine205.jpg/][img]http://img54.imageshack.us/img54/8099/immagine205.jpg[/img][/url]
e verso il pomarate
[url=http://img31.imageshack.us/i/immagine206y.jpg/][img]http://img31.imageshack.us/img31/5740/immagine206y.jpg[/img][/url]
Finiamo di pranzare verso le 14:30. e decidiamo di andare a dormire.. Ceneremo alle 18, poi a dormire fino alle 24:00, per poi partire all’una, una e mezza…1100 metri di dislivello ci aspettano…
Ho pochissimo appetito, un po per la stanchezza, sia dell’avvicinamento, sia perché sono cmq diversi giorni che camminiamo, un po’ per la quota, e senz’altro anche per la tensione..
Per fortuna riesco a dormire fino all’ora di cena, seppur non bene…
A cena mangio ancor meno, praticamente due tazze di mate, due cucchiai di pasta e 2 kraker..e poi stop, stomaco chiuso…
E si torna di nuovo in tenda, in questo caso solo con mio papà, Mauro e Claudio nell’altra. Entriamo nei sacchi a pelo già completamente vestiti per la salita, tranne ovviamente scarponi e imbrago.. Sono le 19:00 e passerò credo le 5 ore piu brutte del mio viaggio in Bolivia.
Non ho piu sonno, avendo dormito al pomeriggio, il sole è sceso è fa un freddo porco, sicuramente sottozero, nn so quanti.. il vento fa sbatacchiare i teli della tenda, ad un ritmo che cambia continuamente, e a cui non riesci ad abituarti. La cena, e anche il pranzo sono li bloccati sulla bocca dello stomaco…e allora iniziano i pensieri…ne vale la pena?..e se sto ancora male?..forse sarebbe meglio restare direttamente in tenda…ma sono il solo ad avere questi pensieri?..se resto in tenda, me ne pentirò per il resto dei miei giorni? ..ca§§o, ma 1100 metri sono troppi, non ce la farò mai.. e cosi fino a mezzanotte, quandoi passi di Marcos fra le tende ci fanno capire che è giunta l’ora, l’ora dell’ultimo tentativo verso i 6000, l’ultimo appello…
Come sull’Acotango, il sentiero sale facile, ma molto ripido, tra sassi e sabbia..
Io indosso: calzini termici, calzamaglia, pantaloni da montagna e pantaloni antivento; maglia tecnica, pile leggero, windstopper e piumino. Berretto di lana, e guanti in pile + sopraguanti antivento. Cosi non ho freddo, tranne alle mani…
Partiamo tutti e 7, uniti, e lenti, lenti, quasi all’esasperazione della lentezza…
Sulle dolomiti 1100 metri di sentiero di solito si possono salire in +/- 2 ore, qui ne programmiamo 8
Come l’altra volta non ho con me ne orologio, ne altimetro, e cerco dentro di me un calcolo dei tempi e delle quote..
Di nuovo quella sensazione strana, del cervello che pensando ti toglie le energie..
Cerco di pensare il meno possibile, di trovare quello stato di “sovrapensiero”, tipo quello che ti capita mentre guidi, e ti accorgi che negli ultimi km eri totalmente staniato dalla guida.. Ecco, io voglio camminare così, senza pensare troppo..
Camminiamo per circa 2 ore senza un attimo di sosta, finchè Claudio ci interrompe, per bere.. Meno male, in realtà anch’io sentivo il bisogno di una piccola pausa, ma non volevo essere io a fermare il gruppo..
Mi fermo , mi giro verso mio papà, che ovviamente mi chiede come sto:
“Ben..” – gli dico – “..s-ciant strak..ti?” (un po’ stanco, e tu?)
A dire il vero glielo chiedo per pura cortesia, dentro di me sono convinto di essere io quello messo peggio.. A parte karin, gli altri del gruppo non hanno mai avuto problemi..
“Son cot” mi risponde mio papà..
Cotto?? La sua risposta mi spiazza, lui è il tipo che non dice di essere cotto nemmeno quando si trascina sui gomiti…
Beviamo, mangiamo qualche integratore, e dopo poco ripartiamo…siamo a 5500…
..e ricominciano le prime avvisaglie.. il respiro si fa sempre piu veloce e faticoso, brividi di freddo, e colpi di affanno…ma mi pare di trovare un equilibrio, sicuramente riesco a controllare il tutto molto meglio di 9 gg fa, sull’Acotango..
Comunque la stanchezza c’è, e dopo un po’, circa 50 metri piu in alto, mi fermo di nuovo..
Mi giro verso mio papà, che mi dice:
“Tornone in dò?”
Torniamo giu?? Lui che dice cosi a me? Vengo da 30 anni in cui mio papà è sempre stato l’ultimo a mollare, a costo di essere incosciente, e adesso mi chiede se voglio tornare giù…
“no”, gli rispondo, andiamo ancora avanti..
Altri passi, uno dietro l’altro, in quei momenti non ragioni (almeno  io) a ore o a minuti camminati, ma proprio a numero di passi..
+/- altri 50 metri di salita, e siamo intorno ai 5600.. mi fermo ancora un attimo a respirare, mi giro verso mio papà, e lo vedo mentre sta perdendo l’equilibrio sul sentiero, si sbilancia, quasi cade, ma a fatica rimane in piedi.. pallido e con lo sguardo perso..
Ok, si torna giù, stavolta lo decido io!
Dico a Claudio che io e mio papà torneremo al campo con Pancho, cosi lui e Mauro avranno una guida a testa, e tutte le carte per raggiungere la cima..
Mio papà fa segno di si con la testa..
Mauro è un po’ piu avanti, con Marcos, e non ci sente.
Claudio mi invita a provare ad andare ancora avanti, ma, lo ringrazio, e rifiuto.
Alla cima mancano ancora 700 metri di dislivello, so che non ce la farei mai..
Potrei salire altri 100, 200 metri , per poi magare star male come l’altra volta, rubare un'altra guida al gruppo per scendere, e rischiare di compromettere la riuscita di qualcun altro. Senza contare che sono un po preoccupato per mio papà, e preferisco accompagnarlo. Dico a Claudio, che stia tranquillo, che anche tornando a casa senza un 6000 in tasca, sono contento, che è stato il piu bel viaggio della mia vita, e che mi sono comunque spinto in cose che mai avrei pensato di fare.. in fine gli auguro in bocca al lupo per il resto della salita, che proseguirà con Felipe.
 Pancho, mio papà ed io e cominciamo la discesa, in quest’ordine..
Discesa lunga e faticosa, specie per mio papà, che sta davvero male.
Arriviamo in tenda verso le 5:30, e lo aiuto a togliersi scarponi e imbrago, perché lui è completamente senza forze…non ci diciamo una parola, e crolliamo nei sacchi a pelo..
Ci svegliamo verso le 8..Lui è ancora sottosopra, il viso sfigurato dalla fatica, la barba incolta,  è identico a mio nonno, sembra avere 20 anni di più…
[url=http://img65.imageshack.us/i/immagine187.jpg/][img]http://img65.imageshack.us/img65/5518/immagine187.jpg[/img][/url]
non che io sia messo meglio…
[url=http://img395.imageshack.us/i/immagine189.jpg/][img]http://img395.imageshack.us/img395/5300/immagine189.jpg[/img][/url]
mi dice che durante la notte, prima della partenza, aveva pensato piu volte di restare in tenda…non ero l’unico ad avere quei pensieri..
La buttiamo sul ridere, in due montagne diverse, ma entrambi abbiamo vissuto la stessa condizione.. Probabilmente il “gene De Zordi” a 5600 metri và in stand-by..
Usciamo dalla tenda, Il sole comincia a scaldarci il viso, e a stendere le rughe..Pancho ci prepara un the caldo..La via della discesa dal Parinacota è praticamente una linea verticale di un km..all’inizio sulla neve, e poi sulla sabbia.. in cima vediamo dei puntini colorati..sono gli altri del gruppo che iniziano la discesa..sono arrivati tutti e 4 in cima..
Dopo circa un ora e mezza sono al campo, distrutti, piu o meno come eravamo io e mio papà appena arrivati in tenda.. Mauro dice, che sinceramente, non ha mai fatto tanta fatica in vita sua, e che per la prima volta, il sacrificio ha superato la soddisfazione..apperò…
[url=http://img41.imageshack.us/i/immagine173.jpg/][img]http://img41.imageshack.us/img41/9604/immagine173.jpg[/img][/url]
Strano come l’essere umano per passione vada a mettersi in situazioni tanto critiche..
Arrivano dal basso anche i portatori, che iniziano a smantellare il campo..
In breve il campo base è "imballato" e, con passo lento, e un po di malinconia già nel cuore, ci incamminiamo a ritroso nella vallata percorsa la mattina precedente.
[url=http://img190.imageshack.us/i/bolivia116.jpg/][img]http://img190.imageshack.us/img190/1760/bolivia116.jpg[/img][/url]
prima di salire in auto, una foto di gruppo..
[url=http://img198.imageshack.us/i/immagine210.jpg/][img]http://img198.imageshack.us/img198/9655/immagine210.jpg[/img][/url]
in piedi da sx: Mauro, Marcos, Felipe, Vittore, Pancho ed io
accosciati: Raphael, Claudio, Scirea, Tardelli, Cabrini, Rossi.
Allena: Bearzot
 :lol:  :lol:  :lol:  :lol:  :lol:  :lol:  :lol:
Eccoci mentre rientriamo a Sajama, a bordo dei jipponi..
[url=http://img269.imageshack.us/i/immagine220.jpg/][img]http://img269.imageshack.us/img269/1787/immagine220.jpg[/img][/url]
Ultima serata a Sajama, siamo comunque tutti sereni, si ride e si scherza..
La mattina dopo, carichiamo il furgone, e partiamo, si torna a La Paz..
Dallo specchietto del furgone guardo il PArinacota allontanarsi..
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=LnsprgmyqHo[/youtube]
Tutti noi abbiamo lasciato un po del nostro cuore in questa valle... :?
 Appena rientrati a La Paz , ci incontriamo subito con Juan, per pianificare i tre gg che rimangono prima del rientro.
A sorpresa, direi dal nulla, Claudio dice di voler salire sull Huayna Potosi..
E cosi ci accordiamo:L’indomani andremo tutti quanti alle junglas, percorrendo la famosa “carrettiera dela muerte”. Il gg successivo io, mio papa e mauro andremo a visitare il lago Titicaca, mentre Claudio, accompagnato fino alla base da karin, affronterà il Potosi.
Il viaggio alle junglas è bellissimo…
Dopo una sorta di casello dove vengono controllati pneumatici e freni dei veicoli
[url=http://img41.imageshack.us/i/immagine279n.jpg/][img]http://img41.imageshack.us/img41/5228/immagine279n.jpg[/img][/url]
e attraversato un passo a 4800 metri slm, imbocchiamo una vallata che in circa 5 ore ci porta a 1800 metri , 3000 piu in basso…
[url=http://img248.imageshack.us/i/immagine283.jpg/][img]http://img248.imageshack.us/img248/1451/immagine283.jpg[/img][/url]
Di queste 5 ore, due sono della famosa caretera..
[url=http://img444.imageshack.us/i/immagine302.jpg/][img]http://img444.imageshack.us/img444/8020/immagine302.jpg[/img][/url]
[url=http://img22.imageshack.us/i/immagine304.jpg/][img]http://img22.imageshack.us/img22/5930/immagine304.jpg[/img][/url]
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Bip6GCLaeO4[/youtube]
Un tempo unica strada a collegare queste zone, venne costruita da prigionieri di guerra Paraguayani..
Ora è soprattutto un atrattiva turistica, ed in teoria è percorribile solo in discesa, in realtà molti camion e furgoni la percorrono ancora, anche in salita, perché molto piu breve della strada moderna..
[url=http://img31.imageshack.us/i/immagine312.jpg/][img]http://img31.imageshack.us/img31/1803/immagine312.jpg[/img][/url]
per le proporzioni, cercate le persone, piccolissime, lungo la strada.. :shock:
altre foto qui:  :wink:
http://lavenganzadelosclicks.blogspot.com/2009/04/carretera-de-la-muerte-en-bolivia.html
Tranne che nei film di Indiana Jones, siamo abituati a strade tutto sommato sicure, nonostante le apparenze.. in realtà questa è pericolosa per davvero.. apprenderemo dai quotidiani, che il gg seguente al nostro passaggio, sono morte 7 persone, e nel 2008 circa 80, caduti con le loro vetture oltre il bordo della strada, in un volo senza fine, che in alcuni casi tocca gli 850 metri !!!
Arriviamo a Coroico, uno dei punti piu importanti per la coltivazione della pianta di Coca. Le piantagioni sono ovunque!!
[url=http://img263.imageshack.us/i/immagine316.jpg/][img]http://img263.imageshack.us/img263/5868/immagine316.jpg[/img][/url]
 dove non ci sono alberi, quella è coca..
[url=http://img504.imageshack.us/i/immagine323.jpg/][img]http://img504.imageshack.us/img504/4421/immagine323.jpg[/img][/url]

L’uso delle foglie di Coca, è molto controverso…
Sempre da Wikipedia: ..come in altri riti delle culture andine che venerano gli dei della natura e in particolare alla Madre Terra Pachamama, le popolazioni andine realizzano da millenni, il rito sacro del Pijchu ovvero masticare le foglie di coca, perché è una forma di ringraziamento sacro verso la Madre Terra per aver fornito una pianta molto utile soprattutto nel campo della medicina andina e il cui uso saggio, da parte dei medici andini, per secoli e fino ad oggi ha guarito milioni di persone.
Purtroppo, ci spiegano, al gg d’oggi circa il 70%  della produzione finisce in Cocaina, industria ormai diventata pilastro principale per l’economia boliviana..
La maggior parte dei boliviani fà comunque uso delle foglie in maniera tradizionale..
Ecco l’autista del nostro pulmino, che se le tiene a portata di mano a mò di popcorn mentre ci riporta verso La Paz..
[url=http://img197.imageshack.us/i/immagine364e.jpg/][img]http://img197.imageshack.us/img197/7703/immagine364e.jpg[/img][/url]
Il gg seguente ci separiamo, io mio papà e Mauro sul lago Titicaca, una minicrociera alla scoperta di scavi archeologici precolombiani..
Bellissima la vista dal lago, a spaziare su tutta la cordigliera Reale…
[url=http://img187.imageshack.us/i/immagine397.jpg/][img]http://img187.imageshack.us/img187/1693/immagine397.jpg[/img][/url]
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=O4mQrP1KoRs[/youtube]
[url=http://img263.imageshack.us/i/immagine395.jpg/][img]http://img263.imageshack.us/img263/2739/immagine395.jpg[/img][/url]
Andrà benissimo anche a Claudio, che insieme a Marcos riesce a raggiungere la vetta del suo secondo 6000 Boliviano..
Passiamo l’ultimo pomeriggio a La Paz girovagando nel bellissimo centro della città..
Giusto in tempo per filmare la banda nazionale dell’aeronautica che esegue un pezzo nella piazza dei palazzi del governo…
Scordatevi la marzialità delle nostre bande militari… qui siamo in Bolivia!!
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=wcD7YnzO38I[/youtube]
[url=http://img248.imageshack.us/i/immagine458.jpg/][img]http://img248.imageshack.us/img248/3390/immagine458.jpg[/img][/url]
Qui finisce questo lungo, doloroso, frastagliato report, che mi auguro vi abbia tenuto un po in suspance, e vi abbia fatto venire voglia di visitare questo splendido paese…
Mille altre sarebbero state le cose da dirvi e da raccontarvi, ma...
di che parliamo altrimenti quando ci vediamo???? :mrgreen:
Un ultima foto, a suggellare il tutto… :wink:
[url=http://img198.imageshack.us/i/immagine177h.jpg/][img]http://img198.imageshack.us/img198/5343/immagine177h.jpg[/img][/url]
DEZ

mercoledì 27 aprile 2011

..la mia motoretta nuova...

..devo dire che la conoscenza reciproca continua, e con essa, le soddisfazioni...













non senza qualche inconveniente.....




un "grazie amici" a chi stà facendo questa strada con me!!!!!

mercoledì 23 marzo 2011

CAMBIO MOTO!!!!

La vecchia Domy se n'è andata su un fiat ducato battente bandiera ucraina, lunedi 28 febbraio 2011..



e sabato 5 marzo è arrivata a casa lei....



Suzuki DR-Z S del 2004

Eccola subito incattivita in vista delle solite uscite sfasciacarene con Marco, Fiky, Icio, Michele, ecc ecc